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Speranza, così rivoluzionerò la sanità in Italia

Sanità pubblica Redazione DottNet | 21/11/2019 17:38

Quattro milioni d'italiani non si curano. Pronta la svolta per gli studi medici. 'Emendamento anti precariato, rivedremo ticket in base al reddito'

Quattro milioni d'italiani non si curano. Pronta la svolta per gli studi medici. 'Emendamento anti precariato, rivedremo ticket in base al reddito'

Quattro milioni di italiani rinunciano a curari per motivi economici, perché anche pagare un ticket può rivelarsi proibitivo in alcuni casi. È questa la prima emergenza da risolvere secondo il ministro della Salute Roberto Speranza che, in un Forum all'ANSA, fa il quadro della Sanità nel nostro Paese partendo dalle novità in arrivo: una 'rivoluzione' negli studi medici a tutto vantaggio dei cittadini, la revisione del sistema dei ticket proprio sulla base del reddito ed un emendamento nella legge di bilancio contro il fenomeno del precariato del personale sanitario.

"Bisogna riportare dentro il Servizio sanitario nazionale i troppi italiani che non si curano come dovrebbero per motivi economici e questo è un fenomeno consistente: alcuni studi stimano che si tratti di 4 milioni", ha rilevato Speranza. Ed è a partire da questa realtà che, dopo l'abolizione del super-ticket di 10 euro dal prossimo settembre, il ministro sta ora lavorando ad una revisione dell'intero sistema dei ticket sulla base di un "principio di bilanciamento di spesa volto a favorire chi ancora resta fuori dal Servizio sanitario". "Io sono deputato - ha chiarito con un esempio - e prendo un'indennità molto più alta di un operaio ex Ilva; chi guadagna molto di più deve cioè pagare un po' di più rispetto a chi guadagna molto di meno. Dunque, l'idea è un bilanciamento nella spesa per il ticket".

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Ciò, fatto salvo il valore del nostro Servizio sanitario che, ha detto, "difenderò con il coltello tra i denti: in Italia se stai male vieni curato, ci sono posti dove se non hai soldi e non tiri fuori la carta di credito non ti curi". E proprio per la Sanità, la manovra ha dato un primo segnale importante: 2 miliardi in più sul Fondo sanitario (che "non si vedevano da molti anni") e anche 2 miliardi in più per l'edilizia. Ma le questioni aperte sono anche altre. La più urgente è il problema della carenza dei medici, per affrontare il quale Speranza si augura che "già in legge di Bilancio si potranno dare alcuni segnali". Dal ministro arriva anche un'indicazione: per immettere personale in sanità nel più breve tempo possibile "chiedo di utilizzare le graduatorie vigenti, perché così si potrebbero fare subito delle assunzioni; dobbiamo rispondere al grido di dolore delle Regioni". Quanto alla proposta di assumere gli specializzandi in Medicina agli ultimi anni per rispondere alla mancanza di camici bianchi, "credo - ha detto - sia un'idea interessante che, se ben costruita, può fornire una risposta concreta".

C'è poi la questione del precariato, altra priorità per il ministro: "Sto lavorando ad un emendamento da portare in manovra contro la precarietà del personale, a partire dalle situazioni più urgenti, penso alla Calabria - ha annunciato -. La precarietà non mi piace mai, ma in sanità é intollerabile". Una svolta è poi quella che riguarda gli studi dei medici di famiglia: "Le liste di attesa sono una questione enorme - ha spiegato Speranza - ma ora i fondi pari a 235 milioni per portare nuovi strumenti diagnostici negli studi dei medici serviranno a migliorare la situazione, permettendo di fare piccole ecografia, spirometrie ed elettrocardiogrammi e ciò farà da filtro anche al Pronto soccorso. Abbiamo scritto una norma per avere al più presto questa strumentazione". Infine, un appello agli italiani: "Quando si parla di salute, giù le bandierine della politica e in alto solo quelle della scienza" e "contro le fake news fidatevi solo dei veri esperti".

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